CULTURE CONTRO LA PAURA, BRUNORI NON HA PAURA DI DIRE LA VERITÀ

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Brunori |OMA Orchestra Multietnica di Arezzo. Agrigento | Valle dei Templi | 31 agosto. Palermo | Teatro di Verdura | 1 settembre

04/08/2018 – La cultura, meglio “le culture contro tutte le paure”. Contro il terrore buio che assale alla gola ad ogni fake news o lancio sull’ennesimo “caso” che riguarda immigrati. Contro l’uomo nero, contro la violenza, persino contro la procreazione. Contro questo nostro mondo, perché l’unica arma possibile è la verità. Torna Brunori e non ha paura di dirla, la verità: con quella sua faccia un po’ così, baffi e occhiali alla Groucho Marx, aria dinoccolata e una serie di canzoni nella tasca scucita, Brunori usa l’arma del nonsense per lanciarsi nel concerto “Culture contro la paura” che approda in Sicilia – terra di sbarchi e tolleranza – dove assume un significato ancora più pesante e sincero.

Due concerti, pensati e promossi da CoopCulture come omaggio a Palermo (oggi più che mai “capitale delle culture”, ma da sempre luogo di accoglienza) e ad Agrigento, a chiusura del cartellone estivo del “Festival d’autore”: il 31 agosto alle 21,30 alla Valle dei Templi, in collaborazione con il Polo Archeologico di Agrigento; e l’1 settembre, al Teatro di Verdura, inserito nel cartellone di Palermo capitale Italiana della Cultura e cuore di un progetto che vede il coinvolgimento di musicisti e associazioni del territorio.

Un tour che non è fatto solo di musica, anzi si muove tranquillo tra note e testi, perché quelle di Dario Brunori sono “canzoni come sberle in faccia per costringerti a pensare”, affidate anche a Paolo Benvengiù (voce e chitarra) e Amanda Sandrelli (che leggerà pagine dalla Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani), accompagnati da OMA, Orchestra Multietnica di Arezzo composta da 35 musicisti provenienti da Albania, Palestina, Libano, Tunisia, Argentina, Colombia, Bangladesh, Giappone, Romania, Russia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane. OMA presenterà un repertorio basato in parte su brani tradizionali dei paesi di provenienza dei musicisti. Sempre più, quindi, “culture contro la paura”. Perché così Brunori denuncia ironicamente la paura dell’uomo nero (“Gli argomenti son sempre quelli / rubano, sporcano, puzzano e allora olio di ricino e manganelli); dice la verità e lo fa con il pezzo che ha lanciato il disco e che ha aperto il tour. Un invito a muoverti, cambiare ciò che non vuoi e abbandonare le cose in cui non credi più. Contro tutti i razzismi e i fascismi.


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